INCONTRO DEL CLERO ZONALE – APRILE 2023

Il Cantiere del Coordinamento Pastorale

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Il Cantiere del Coordinamento Pastorale
“E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che
gli corrisponda». [..] Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una
donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: “Questa volta è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne» (Gen 2,18. 22-23).
«Sin dalla creazione del mondo, il lavoro di squadra è sempre stato il piano di Dio.
Al primo uomo, infatti, era stato affidato un compito e una responsabilità: per cominciare,
quello di lavorare e di custodire il giardino (2:15); a lungo termine, quello di riempire la
terra della sua progenie, rendendosela soggetta e regnando, come “amministratore delegato”
di Dio, su tutto ciò che l’abitava (1:28).
Ma non era bene che egli affrontasse questo compito da solo, così Dio creò la donna
per stare al suo fianco. Dobbiamo notare come Dio definisce il ruolo di Eva. Non la chiama,
in primo luogo, “compagna”: infatti ad Adamo non mancava la compagnia, perché egli
godeva di una comunione ininterrotta col suo Creatore (cfr. 3:8-9). Piuttosto, la donna fu
creata per essergli un “aiuto adatto” nel suo lavoro.
Ma il principio di lavorare in squadra non inizia neanche con Adamo ed Eva. La stessa
creazione del mondo era stata un lavoro di collaborazione tra le tre Persone della Trinità.
“Nel principio, Iddio (ebraico Elohim, il che è una forma plurale) creò i cieli e la terra… e
lo Spirito di Dio aleggiava stilla superficie delle acque”. “Nel principio … la Parola era con
Dio … Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei: e senza di lei neppure una delle cose fatte è
stata fatta” (Gen. 1:1-2, Giov. 1:1-2). E leggiamo ancora: “Poi Dio disse (a chi lo disse, mi
chiedo??): ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza’” (Gen. 1:26).
Anche nella vita terrena di Gesù, vediamo applicarsi lo stesso principio. “Gesù rispose
loro: ‘Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero … Il Figlio non può da se stesso far
cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le
fa nello stesso modo’” (Giov. 5:17,19). Sia nella creazione, sia nella redenzione, l’opera di
Dio è sempre stata un lavoro di perfetta collaborazione: un lavoro di squadra» (Allen, 1987,
p. 1).
Il nostro Arcivescovo così scrive all’interno degli Orientamenti Pastorali: «È
possibile trovare strade nuove? È possibile trovare stili nuovi? La risposta è sì. Li troveremo
insieme perché come ben sappiamo, sinodo è una parola che significa camminare insieme.
Ed è quello che dobbiamo fare. (…) Mi piace anche qui richiamare la frase di s. Giovanni
XXIII, il quale ha detto: “La vita – la nostra vita, la vita di ogni persona – è la realizzazione
di un sogno di gioventù”. Mi sembra una definizione straordinaria: la vita è la realizzazione
di un sogno di gioventù. Quello che vogliamo fare insieme è proprio questo: costruire sogni
da tradurre in progetti da concretizzare durante la vita» (D’Ascenzo, 2020, pp. 66–67).
Domanda di fondo: quali sono i servizi pastorali o le attività che possiamo sin da ora
realizzare insieme tra parrocchie?
Quali atteggiamenti coltivare affinché possiamo collaborare, lavorando insieme, per
il bene delle comunità che siamo chiamati a servire?
Bibliografia
Allen, G. (1987). Lavorare in squadra: Un principio eterno. Tempi di Restaurazione, 3.
D’Ascenzo, L. (2020). Una Chiesa che ha il sapore della casa, una Casa che ha il profumo
della Chiesa: Orientamenti Pastorali 2020-2023. Editrice Rotas.

Il Cantiere del Coordinamento Pastorale