Trani incontra Shireen Najjar. Testimonianza di pace da una Terra martoriata dalla guerra

Il dialogo con la rappresentante Palestinese del villaggio di pace "Neve Shalom" si è tenuto lo scorso 18 novembre presso Porta Nova Hub a Trani.

Società, Trani.  Partecipazione ampia e dialogo serrato all’Hub Porta Nova di Trani, il18 Novembre si è tenuto l’incontro organizzato da Legambiente con Shireen Najjar, rappresentante palestinese del villaggio di pace arabo-israeliano Neve Shalom–Wāħat as-Salām. L’appuntamento, rivolto alle associazioni pacifiste e ai gruppi impegnati nel sostegno alla causa palestinese, ha offerto uno spazio di confronto considerato da molti “necessario e atteso” in un momento di forte tensione internazionale.

Nel suo intervento, Shireen ha portato la testimonianza di una comunità che da decenni lavora alla costruzione della convivenza. “Il nostro villaggio nasce dall’idea che la pace non è un’utopia ma un lavoro quotidiano. Palestinesi e israeliani vivono insieme, studiano insieme, affrontano insieme i conflitti. Questo non cancella le difficoltà, ma dimostra che un altro futuro è possibile senza guerra” – ha spiegato.

La serata ha anche offerto un quadro aggiornato sulla situazione in Palestina. “La sofferenza è grande, ma c’è ancora una volontà diffusa di dialogo. Ascoltare, capire e creare nuovi legami internazionali è oggi più importante che mai” – ha aggiunto Shireen.

Nel dibattito successivo sono state presentate alcune proposte di collaborazione. Tra queste, l’ipotesi di avviare un programma Erasmus presso il villaggio di Neve Shalom–Wāħat as-Salām, pensato per favorire scambi culturali e formativi. “Non si tratta solo di far viaggiare studenti – ha evidenziato Pierluigi Colangelo rappresentante di Legambiente – ma di dare ai giovani strumenti concreti per conoscere da vicino modelli di convivenza e di mediazione dei conflitti attraverso il dialogo”.

Ha trovato ampio interesse anche l’idea di istituire in Puglia una scuola per la pace, un centro educativo dedicato alla formazione sullo scambio interculturale, cooperazione e costruzione nonviolenta dei conflitti. “Il nostro territorio ha una tradizione di accoglienza: potrebbe essere il luogo ideale per un progetto di respiro internazionale” – è stato sottolineato durante l’incontro.

I partecipanti hanno espresso l’intenzione di proseguire il percorso avviato. “Non vogliamo che questo resti un episodio isolato – ha concluso una rappresentante di Woman in Black movimento attivista a favore della pace in Medio Oriente –. L’incontro di oggi è solo il primo passo verso iniziative comuni che possano tradurre le parole in azioni concrete”.

Stefano Patimo