«FARE LA STORIA CON GESU’» – Omelia dell’Arcivescovo in occasione della celebrazione eucaristica nella IV Domenica di Pasqua.

Barletta, Basilica Santo Sepolcro, 8 maggio 2022, durante la diretta televisiva su RaiUno

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Omelia Arcivescovo 8 maggio 2022

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«FARE LA STORIA CON GESU’»

Omelia dell’Arcivescovo in occasione della celebrazione eucaristica nella IV Domenica di Pasqua.

Barletta, Basilica Santo Sepolcro, 8 maggio 2022, durante la diretta televisiva su RaiUno

Oggi, IV domenica di Pasqua, in comunione con tutta la Chiesa, celebriamo la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Fu Paolo VI, nel 1964, ad istituire una celebrazione annuale in cui pregare per le vocazioni al ministero presbiterale e alla vita consacrata, in risposta al comando di Gesù: “Pregate il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!.

Quest’anno, lo slogan proposto per la Giornata è “Fare la storia!”. Fare la storia è opera artigianale, è impegno concreto che passa soprattutto attraverso la tessitura di relazioni con tanti fratelli e sorelle per i quali spendere la propria vita. È impegno di chi non si accontenta di stare a guardare con le mani in mano ciò che accade attorno a lui, o ciò che altri decidono per lui. Fare la storia non si addice a chi, come ricorda Papa Francesco, sta affacciato alla finestra e guarda la vita che scorre, o sta comodamente e passivamente seduto sul suo divano. Fare la storia è impegno di chi si coinvolge concretamente e si spende, per amore, facendo della propria vita un dono ricevuto da spendere come bene donato.

La vocazione – come la storia – si fa; è un’opera artigianale anch’essa, si compie nella concretezza della vita dove si discerne e si riconosce la volontà di Dio, è invito a compiere una missione che non è precostituita, già formata, ma da farsi, appunto, insieme a Dio e insieme agli altri, nella carità.

Fare la storia con Gesù, è averlo come nostro maestro, seguirlo, condividere la sua vita, i suoi stessi sentimenti. Gesù, il nostro pastore, buono, vero, autentico, bello.

Il Bel Pastore… La bellezza di Gesù Pastore non è prima di tutto da intendere come una caratteristica estetica. Il riferimento è piuttosto all’armonia tra quello che è, nel profondo del suo essere, e quello che esprime, quello che manifesta attraverso le sue parole e i suoi gesti. È questa sintonia, potremmo dire, tra interno ed esterno ad esprimere bellezza: è il Figlio di Dio venuto per servire e si è fatto servo con le parole e con i gesti; è venuto per donarci la vita, e ci ha donato la sua vita, con le parole e con i gesti lasciandosi crocifiggere. Per questo è il Bel Pastore, perché è vero, non ci sono falsità e disarmonie in lui, è autentico, è buono.

Signore, continua a guarire, vivificare, proteggere tutti noi, la Chiesa, il mondo intero, continua a farlo in questo tempo di incertezza, preoccupazione, sofferenza, dolore a causa di una pandemia che non riusciamo a mettere alle nostre spalle e anche a causa delle tante, troppe guerre nel mondo, sempre inutili, folli, sacrileghe. Cessino le guerre, tacciano le armi, si comprenda che fare la storia non è uccidere i propri fratelli e sorelle, distruggere intere città, seminare sofferenza e dolore. Fare la storia non ha bisogno di armi, ma di pace, preghiera, rispetto, accoglienza, amore e dono di sé.

E potremmo aggiungere quanto lo scorso anno disse con forza Papa Francesco nella Veglia pasquale: “… tutti siamo fratelli e sorelle, portiamo il canto della vita! Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno. Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente. Si aprano i cuori di chi ha, per riempire le mani vuote di chi è privo del necessario”.

Sappiamo anche, o Signore, di essere al sicuro perché, come ci ha ricordato il vangelo di oggi, qualsiasi cosa accada nessuno potrà mai rapirci dalla tua mano. Donaci la serenità del bimbo in braccio alla sua mamma, la sicurezza del fanciullo che procede preso per mano dal suo papà. Donaci la pace, non come quella che da il mondo. Donaci la vera pace!

Aiutaci Signore ad essere tuoi testimoni e collaboratori mettendo in campo le nostre migliori energie, l’entusiasmo, la creatività, il desiderio di spenderci per gli altri con generosità e umiltà.

In questa giornata, preghiamo con gratitudine e affetto per tutti i sacerdoti e i consacrati. Ricordiamo, in particolare, coloro che sono malati o in difficoltà vocazionale.

Preghiamo anche per il nostro Papa Francesco. Il Buon Pastore lo sostenga nell’esercizio del suo ministero petrino. In questi ultimi giorni lo abbiamo visto sulla sedia a rotelle, con il sorriso di sempre! Il Signore gli doni la grazia del sorriso, perché anche di questo, tutti noi, abbiamo bisogno.

Preghiamo per i nostri giovani perché rispondano generosamente alla chiamata del Signore Gesù, si fidino della sua bellezza, lo ascoltino. Facciano esperienza di essere da lui chiamati per nome, conosciuti, compresi, affascinati. Comprendano che vale la pena seguirlo.

Preghiamo oggi, festa della mamma, la Mamma di tutti noi, la Madonna. Preghiamo anche per le mamme di ciascuno di noi, per le mamme che ancora vivono con noi e per quelle che ci hanno già anticipato in cielo, nel paradiso!

Signore Gesù, ti chiediamo di aiutarci ad essere autentici, buoni; donaci la grazia, nel senso che prima dicevamo, di essere belli, a te somiglianti, riflesso della tua bellezza. È questa la bellezza che salverà il mondo!