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Da sempre cuore pulsante del borgo antico è la Cattedrale di Santa Maria Maggiore il magnifico scenario, ricco di storia, arte, cultura e fede in cui si colloca l’esposizione del tesoro della cattedrale stessa e non solo. Infatti il museo prevede tre livelli espositivi e il soccorpo. Al piano terra è possibile ammirare i preziosi paramenti liturgici, tra cui quelli appartenuti a papa Urbano VIII e papa Pio IX, al primo piano sono esposti gli argenti (calici, stauroteche, ostensori, l’urna eucaristica del Venerdì Santo, manufatti islamici) e la quadreria, al secondo piano le statue. Gli oggetti provengono anche da altre chiese importanti della città come per esempio Santa Maria di Nazareth, per secoli sede arcivescovile della metropolia nazarena e la chiesa di San Cataldo. La storia della sezione archeologica deve essere ricondotta agli inizi degli anni ’90 del ‘900 quando, durante i lavori di restauro della chiesa, vennero effettuati alcuni saggi di scavo con l’obiettivo di verificare le condizioni statiche delle strutture portanti dell’edificio. Così ebbe inizio lo scavo archeologico che ha portato alla luce secoli di storia e di frequentazione del sito. Quando furono terminati i lavori di scavo e restauro, in occasione della giornata di studi dedicata alla cattedrale di Barletta, fu lo stesso Mons. Michele Seccia, all’epoca Vicario Generale della Diocesi, ad affermare che “la Cattedrale, per quanto riaperta, è ancora e deve rimanere un cantiere, una officina della memoria, un cantiere di lavoro, di arte, di cultura, ma soprattutto di fede e religiosità perchè lo è nella sua essenza”. Fu quindi all’indomani della riapertura della chiesa che si pensò alla massima fruibilità del sito e dei suoi tesori “per non perdere la memoria e arricchire il futuro”( questo fu lo slogan che permise di tenere accesi i riflettori su questo importante gioiello della nostra città). Con la stessa perseveranza hanno combattuto per anni i suoi successori fino a raggiungere l’obiettivo, ovvero l’apertura degli spazi musealizzati che non si pongono in maniera distaccata rispetto al contenitore ma vanno ad arricchire la storia della cattedrale che inevitabilmente si intreccia con altri luoghi, personaggi, culture. Infatti l’allestimento è ispirato a un criterio di massima flessibilità espositiva e molti manufatti esposti sono ancora oggi utilizzabili e utilizzati.

 

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