Aggiornamento del Regolamento applicativo delle Disposizioni

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Aggiornamento del Regolamento applicativo delle Disposizioni

Il Consiglio Episcopale Permanente di gennaio 2019 ha provveduto ad aggiornare il Regolamento applicativo delle Disposizioni concernenti la concessione di contributi finanziari della Conferenza Episcopale Italiana per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto.
In particolare ha determinato di:

1. ridimensionare la superficie massima ammissibile per la casa canonica da 300 mq a 200 mq. Le superfici eccedenti vengono attribuite ai locali di ministero pastorale come da tabella allegata.

2. adeguare dell’l% i costi unitari parametrici per le nuove costruzioni, vista la stabilità dell’indice ISTAT di questi ultimi periodi e l’adeguatezza dei valori parametrici per questa tipologia di edilizia.

3. aumentare del 15% i costi unitari parametrici relativi al solo edificio chiesa, qualora la diocesi presenti la volontà di intraprendere un processo di accompagnamento con l’Ufficio Nazionale BCE per la redazione di uno studio di fattibilità, a partire esclusivamente dalle richieste del 2019, del Documento preliminare alla progettazione e l’ indizione di un bando di progettazione. I costi vengono riconosciuti fra le spese generali e anticipati con modalità da definire. In questo modo si vuole incentivare un approccio più progettuale e consapevole, per migliorare la qualità architettonica, la qualità dei materiali e il processo pastorale.

4. garantire per i prossimi tre anni (2019-2020-2021) le risorse economiche per gli interventi su edifici esistenti (art. 6) il costo preventivato ammissibile di € 900.000,00 e i costi delle tabelle parametriche, per favorire una adeguata programmazione diocesana.

Superfici di alcuni interventi
Sono confermate le seguenti superfici:
– Episcopio 350 mq
– Uffici di curia 1000 mq
– Casa del clero 700 mq, determinata per un valore orientativo per appartamento di 70 mq, comprensivi anche della quota parte destinata a vani e locali di pertinenza comune, per un massimo di 10 appartamenti.