LETTERA DELL’ARCIVESCOVO ALLA COMUNITA’ DIOCESANARCIVESCOVO Convegno_2025
Carissimi e Carissime,
il Cammino sinodale che stiamo percorrendo con le Chiese che sono in Italia, dopo la fase narrativa o dell’ascolto e quella sapienziale o del discernimento, ha quasi concluso la fase profetica, il tempo di tradurre in scelte evangeliche quanto abbiamo maturato negli anni passati. Il brano biblico della Pentecoste insieme a quello dell’invio missionario sono l’icona di riferimento per la fase profetica.
Nel convegno pastorale diocesano, che vivremo il 17, 20 e 21 ottobre 2025 presso la Parrocchia San Magno a Trani, ci guiderà il brano dell’invio missionario dei settantadue (Lc 10, 1-4). Il tema di riferimento sarà quello della missione vissuta come prossimità:
«Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada».
Per il nostro tema è importante quanto Papa Francesco scriveva nell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium:
«La missione al cuore del popolo non è una parte della mia vita, o un ornamento che mi posso togliere, non è un’appendice, o un momento tra i tanti dell’esistenza. È qualcosa che non posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo» (EG n. 273).
Alcune caratteristiche di questa missione come prossimità, mi pare possono essere rintracciate in alcuni testi che fanno sintesi del cammino pastorale annuale vissuti. Caratteristiche, che potrebbero essere approfondite, chiarite e tradotte nella concretezza del nostro cammino per il futuro.
Nell’omelia della Messa nella Festa della Chiesa diocesana in Cattedrale, al termine del convegno pastorale, il 19 ottobre 2024, vi dicevo:
«Abbiamo bisogno di camminare insieme, in comunione, per ascoltare lo Spirito che ci parla. Abbiamo bisogno di occhi di Pentecoste, di cuori nuovi, per uno sguardo di speranza, per leggere il presente e riconoscervi l’opera dello Spirito, per scegliere e attuare ciò che ci suggerisce».
Nel mio intervento all’ultima Assemblea diocesana, il 24 giugno 2025, a Trinitapoli, inoltre, dicevo:
«Come già abbiamo ascoltato, il Servizio di Pastorale Giovanile desidera essere presenza viva, in ascolto e in cammino con i giovani del nostro territorio. Ci sentiamo tutti chiamati ad operare in sinergia con il Servizio Diocesano. Sempre a proposito dei giovani, qualche giorno fa in un incontro con gli insegnanti di religione della nostra Diocesi si rifletteva sul fatto che nella scuola è presente l’intera realtà giovanile. L’esperienza della scuola non può che essere ambito privilegiato della presenza ecclesiale proprio attraverso il servizio degli insegnanti di religione. Inoltre, la loro partecipazione attiva nel cammino della Chiesa locale è un contributo qualificato e prezioso molto importante da valorizzare maggiormente».
A Trinitapoli citavo il discorso che Papa Leone XIV ha rivolto alla Conferenza Episcopale Italiana il 17 giugno:
«andate avanti nell’unità, specialmente pensando al Cammino sinodale.
(…) Restate uniti e non difendetevi dalle provocazioni dello Spirito. La sinodalità diventi mentalità, nel cuore, nei processi decisionali e nei modi di agire.
(…) Guardate al domani con serenità e non abbiate timore di scelte coraggiose! Nessuno potrà impedirvi di stare vicino alla gente, di condividere la vita, di camminare con gli ultimi, di servire i poveri. Nessuno potrà impedirvi di annunciare il Vangelo, ed è il Vangelo che siamo inviati a portare, perché è di questo che tutti, noi per primi, abbiamo bisogno per vivere bene ed essere felici. Abbiate cura che i fedeli laici, nutriti della Parola di Dio e formati nella dottrina sociale della Chiesa, siano protagonisti dell’evangelizzazione nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, negli ambienti sociali e culturali, nell’economia, nella politica».
Infine, ricordava Papa Francesco nell’omelia del 2 ottobre 2024, all’apertura dell’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi:
«Il Sinodo, data la sua importanza, in un certo senso ci chiede di essere “grandi” – nella mente, nel cuore, nelle vedute – (…) l’unica via per essere “all’altezza” del compito che ci
(…) affidato, è quella di abbassarci, di farci piccoli e di accoglierci a vicenda come tali, con umiltà. Il più alto nella Chiesa è quello che si abbassa di più».
Alla luce di questi spunti di riflessione, in vista del prossimo convegno pastorale, vi chiedo di incontravi nella vostra comunità parrocchiale o nel vostro gruppo per far emergere quali sono le caratteristiche della missione come prossimità che vivete insieme e personalmente. Cosa significa per voi “essere una missione su questa terra”?
Nei prossimi giorni vi giungeranno le indicazioni per l’iscrizione e lo svolgimento del convegno di cui vi prego di annotare già le date.
Vi aspetto per vivere insieme un appuntamento di fraternità e di ascolto.
Trani, 25 settembre 2025