CONCLUSIONI DELL’ARCIVESCOVO AL PERCORSO DIOCESANO DI FORMAZIONE “INSIEME PER FORMARE L’INTELLIGENZA DEL CUORE” E ALCUNE NOMINE

Trani, Parrocchia S. Magno 12 dicembre 2025

Facebooktwitterpinterestlinkedinmail

Arcivescovo Conclusioni PDF 12.12.2025

 

Il nostro cammino

Al termine di questo terzo incontro del Percorso Diocesano di Formazione 2025, caratterizzato da una generosa partecipazione numerica e da un clima di coinvolgimento e di buona volontà, un clima positivo che è per tutti noi motivo di soddisfazione e di incoraggiamento, desidero condividere alcune riflessioni anche in vista del prosieguo del cammino pastorale della Diocesi.

Inizio facendo riferimento alle parole che il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha rivolto come saluto a Papa Leone XIV, al termine dell’81a Assemblea Generale della CEI, ad Assisi, il 20 novembre scorso. Richiamando il lavoro dei Vescovi, in un passaggio, ha descritto le tre principali priorità emerse: «la trasmissione della fede, vissuta, testimoniata e celebrata; la comunità nella quale sperimentare la paternità di Dio e l’amicizia dei fratelli, che non sia un condominio e tanto meno un museo ma amicizia vera e corresponsabilità, in un tessuto umano segnato da profonda solitudine, da tante patologie e da relazioni fragili; l’impegno sociale e caritativo, perché la Chiesa è di tutti se è particolarmente dei poveri e sempre con la gratuità del dono, perché il servizio al prossimo è sempre incontro con la presenza di Gesù nei suoi fratelli più piccoli. Tutto si regge nel rapporto con Cristo, che non è un atto intellettuale, ma un incontro vivo che libera dalla condanna dell’individualismo».

Il cammino che stiamo percorrendo come Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, possiamo dire che procede proprio in questa direzione. Dai tanti incontri di Conversazione nello Spirito vissuti in questi anni sono emerse molte indicazioni. In modo particolare c’è stata convergenza su: 1) formazione e annuncio della fede; 2) comunicazione e linguaggi; 3) comunità che sia sempre più casa e sempre meno condominio; 4) attenzione alle famiglie, ai giovani e alla Caritas.

Quest’anno, nei tre incontri del PDF abbiamo approfondito il tema L’arte di vivere al tempo dell’IA. Al Professor Pier Cesare Rivoltella va la nostra sincera gratitudine per averci aiutati nella comprensione di questo tema, e nel prendere maggiore consapevolezza di quanto interessi la vita di ciascuno di noi e la stessa vita della Chiesa nel suo essere una missione di prossimità alle persone e alle situazioni di questo tempo. Il lavoro svolto ci ha permesso di consapevolizzare una serie di paure, di parole chiave per un approccio positivo e anche una serie di proposizioni concrete per il cammino della nostra Chiesa locale.

Non posso non sottolineare il fatto che ci ritroviamo, in qualche modo, ad aver recepito in pienezza l’indicazione che Papa Leone XIV ha rivolto ai Vescovi italiani ad Assisi a conclusione dell’81a Assemblea generale: «Non si dimentichi la sfida che ci viene posta dall’universo digitale. La pastorale non può limitarsi a “usare” i media, ma deve educare ad abitare il digitale in modo umano, senza che la verità si perda dietro la moltiplicazione delle connessioni, perché la rete possa essere davvero uno spazio di libertà, di responsabilità e di fraternità».

Direzione del percorso

Ora, guardando al cammino che ci aspetta, desidero condividere alcune novità. Intanto, premetto due considerazioni.

La prima. Il cammino sinodale che abbiamo vissuto, in sintonia con le Chiese che sono in Italia, ha fatto emergere, come già accennato, l’attesa per una rinnovata proposta di formazione. Una formazione a livello diocesano con un numero ridotto di incontri; in una modalità diversa rispetto a quella delle “lezioni frontali”; con un riferimento a tematiche e problematiche attuali, di interesse generale. Dopo la Grammatica dell’accompagnaree la Grammatica del discernere, il PDF è stato una prima risposta concreta a questa richiesta.

La seconda. Quello che viviamo all’inizio dell’anno pastorale con il Convegno e il PDF (contenuti proposti e approfonditi, esperienze di comunione e condivisione, intuizioni e scelte concrete che maturano nello scambio attraverso il lavoro dei gruppi), ha lo scopo di dare avvio e direzione al cammino che, come Chiesa locale, ci sentiamo poi chiamati a vivere nelle parrocchie e nelle varie realtà ecclesiali, aiutati dagli uffici e servizi diocesani della pastorale.

Allora, l’inizio dell’anno pastorale, che ci vede tutti convocati come comunità diocesana (Vescovo, presbiteri, consacrati e laici), non è una parentesi rispetto al resto del cammino nei mesi successivi. Come dicevo, è un avvio, l’indicazione di una direzione che ci aiuta a camminare in sintonia evitando il rischio di procedere in modo frammentato, individualistico. Anche da un punto di vista ecclesiale vale il principio pedagogico: o si cresce insieme o non cresce nessuno.

Il Documento di sintesi del cammino sinodale delle chiese che sono in Italia, Lievito di pace e di speranza, al numero 59 sottolinea che «Un punto centrale per il rinnovamento della formazione ecclesiale in senso sinodale e missionario passa attraverso la formazione degli operatori pastorali (ministri ordinati, laiche e laici, consacrate e consacrati) chiamati ad essere formatori, educatori, guide nella comunità cristiana». Alla lettera “a” dello stesso numero propone «che le Chiese locali, avendo cura di valorizzare le esperienze in atto e in sinergia con le istituzioni educative ed accademiche ecclesiali, le associazioni e i movimenti ecclesiali, utilizzando l’apporto di diverse discipline e competenze culturali, costituiscano un Servizio diocesano per la formazione permanente che curi la formazione integrale di tutti gli operatori pastorali».

Mi è sembrato naturale, per dare continuità anche a quanto emerso come priorità in questi anni di cammino sinodale, a partire dalle indicazioni del Libro Sinodale Per una Chiesa mistero di comunione e di missione, istituire un Servizio diocesano per la formazione permanente e la cultura.

Formazione e cultura sono dimensioni fondamentali e trasversali al compito di tutti gli uffici e servizi pastorali della Diocesi.

Il Servizio per la formazione permanente e la cultura, in particolare, avrà il compito di accompagnare l’inizio dell’anno pastorale della nostra Diocesi con il Convegno e il PDF. Inoltre, per dare continuità a questo avvio, aiuterà gli Uffici pastorali diocesani ad organizzare le loro singole proposte formative facendo in modo che risultino in sintonia con l’orientamento pastorale della Diocesi.

Alcune nomine

Assume la responsabilità del Servizio per la formazione permanente e la cultura Don Vincenzo Di Pilato come Vicario Episcopale per la formazione e la cultura.

Comunico anche che i Codirettori dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle vocazioni sono: Don Felice Musto; Suor Maria José Pinto (Congregazione dell’Immacolata di Santa Chiara); i coniugi Francesco Borraccino e Mariangela Rubino.

L’Equipe per la formazione permanente dei ministri istituiti e dei ministri straordinari della Comunione è formata dai Direttori dell’Ufficio liturgico, dell’Ufficio per la pastorale della salute e dell’Ufficio catechistico. Coordinatore dell’Equipe è Don Mauro Dibenedetto.

Infine, i Codirettori dell’Ufficio Diaconato Permanente, per la cura della fraternità diaconale e la formazione permanente sono: Diacono Vincenzo Angelo Di Lecce e Pasqualina Dambra, Diacono Domenico Rizzi e Sara Pédico.

Auguro a tutti una buona continuazione del Tempo di Avvento e ci diamo appuntamento il 28 dicembre, alle ore 17.00 in Cattedrale a Trani, per la celebrazione della messa a conclusione dell’Anno Santo nella nostra Diocesi.