DON COSIMO FALCONETTI SACERDOTE DA VENTICINQUE ANNI   Renderà il suo grazie in una celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo. La sua testimonianza

Facebooktwitterpinterestlinkedinmail

Martedì 23 settembre 2025, a Barletta, nella parrocchia SS. Trinità, alle ore 19.00, Don Cosimo Falconetti renderà il suo grazie al Signore durante la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo mons. Leonardo D’Ascenzo in occasione del 25° anniversario della sua ordinazione presbiterale.

Di seguito si propone la testimonianza che, per l’occasione,   don Cosimo ha rilasciato al mensile diocesano “In Comunione”

 

«Dal Cuore di Cristo nel cuore dell’umanità di oggi»

«Gesù Buon Pastore è il modello del sacerdote di ogni tempo. Nella mia vita sacerdotale il Buon Pastore diviene sempre più l’emblema attorno a cui ridefinire giorno dopo giorno il mio essere sacerdote.

Sono giunto al 25° anniversario di Sacerdozio vivendolo, grazie a Dio, sempre a stretto contatto con il popolo santo di Dio e in cammino verso il Regno. Un Regno di Dio che con quanti ho incontrato sulla mia strada abbiamo iniziato a costruire così come il Signore con la sua infinita bontà, che è grazia e misericordia, ci ha permesso di fare.

Ordinato sacerdote con mio cugino, don Michele Barbaro, il 23 settembre 2000, nella parrocchia San Benedetto in Barletta, dal compianto Arcivescovo, mons. Giovan Battista Pichierri, completati gli studi di specializzazione in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma, ho iniziato la mia splendida avventura sacerdotale nella parrocchia San Ferdinando Re in San Ferdinando come vicario parrocchiale. Nel contempo ho insegnato religione cattolica alla Ragioneria a San Ferdinando, una bella e arricchente esperienza con tanti ragazzi e giovani; ed iniziavo, intanto, ad insegnare Sacra Scrittura all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Nicola, il Pellegrino” in Trani.

L’1 settembre 2003 il Vescovo Pichierri mi nomina parroco della Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in San Ferdinando di Puglia. E qui ho continuato a vivere, ancora di più in prima persona, la gioia e la responsabilità di essere buon pastore a imitazione di Cristo.

Dopo dieci intensi anni al Sacro Cuore di Gesù, il Vescovo Pichierri mi invia come parroco della Parrocchia della SS. Trinità a Barletta l’1 ottobre 2013, nella chiesa appena costruita: aperta e consacrata il 28 settembre precedente.

Bene, ora come per ogni vita sacerdotale ci vorrebbero pagine e pagine per raccontare quanto si vive nelle parrocchie, quanti incontri, quante gioie e difficoltà, rallentamenti e ripartenze, successi e insuccessi. Ma tutto, sempre, nella certa convinzione espressa da Papa Benedetto XVI, all’inizio del suo pontificato, che siamo “semplici e umili lavoratori nella vigna del Signore e che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti”.

In questi anni ho visto che il sacerdote condivide la vita in pieno con la sua gente: dalla nascita fino al viaggio ultimo verso Dio Padre. Il sacerdote vede ripresentarsi di continuo, e spesso in breve tempo, l’intera dinamica della storia di ogni uomo. E allora la Parola di Dio, il Santo Vangelo, i Sacramenti diventano quella Luce che subito illumina i passi che devono sempre avanzare con fermezza e speranza per sé e per i fedeli affidatigli.

Ecco che il Sacerdote oggi più che mai deve essere radicato in Cristo, nel suo Corpo e nella sua Parola. Il mondo cerca nel sacerdote la via vera a Dio e ai fratelli. Il sacerdote deve essere sempre esperto di umanità e spiritualità profonda, semplice e chiara. Ora potrei dire che la nostra vocazione è una Luce che viene da un immenso Mistero di amore. Le radici sono in Alto. Il sacerdote deve spendere la sua vocazione e missione tra l’ascolto e la preghiera, l’incontro con i bisognosi di ogni genere, passando di continuo dal Cuore di Cristo al cuore dell’umanità. Grazie e sempre una preghiera per tutti noi sacerdoti. Con affetto!»