BARLETTA. AL MAGGIO DEI LIBRI DON MASSIMO SERIO CON IL SUO “NELLA NOTTE, UNA LUCE”

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BARLETTA. AL MAGGIO DEI LIBRI DON MASSIMO SERIO
CON IL SUO “NELLA NOTTE, UNA LUCE”

Venerdì 28 maggio 2021, all’interno della rassegna “Il Maggio dei Libri”, alle ore 17.00, si terrà la presentazione del libro di Don Massimo Serio “Nella notte, una luce. Parole di resilienza nella tempesta del covid-19 che ci ha tolto il fiato”, Editrice Rotas.

Saluti:
• Graziana Carbone, Assessore alla Cultura del Comune di Barletta
• Oronzo Cilli, Assessore al Turismo del Comune di Barletta
Interviene con l’Autore:
• Marina Corradi, giornalista
L’iniziativa andrà in diretta facebook ilmaggiodeilibribarletta

Don Massimo Serio è nato a Barletta nel 1982 ed è stato ordinato presbitero il 5 settembre 2015. E’ vicario parrocchiale nella parrocchia di S. Paolo Apostolo in Barletta, nonché assistente diocesano dei medici cattolici. Recentemente ha conseguito il dottorato in Teologia morale alla Accademia Alfonsiana della Pontifica Università Lateranense, Roma. E’ autore di numerose pubblicazioni.

«Sono le quattro del mattino e squilla il telefono. “Massimo, sono appena uscito per il turno di notte. Vedendo la tua stanza illuminata, ero sicuro che fossi ancora sveglio.
Volevo dirti che in queste settimane, quella luce, per me è stata la boccata d’ossigeno che questo Covid ci sta togliendo”. In quel preciso istante, decisi il titolo di questo
libro. Un diario di bordo, un racconto delle fasi della vita che abbiamo vissuto nei giorni strani della pandemia. Un valzer di parole resilienti che hanno aiutato prima di tutto me. Espressioni che non hanno mai voluto mitigare la paura di quelle lunghissime settimane ma con umiltà, si infilavano nei meandri delle nostre angosce e, nell’infondere fiducia, ci sostenevano nel nostro voler rimanere in piedi. Determinati nel rifiutare di soccombere alla disgrazia di quei giorni interminabili, chiusi in case troppo piccole per contenere tutti i nostri sogni. Parole, dunque, non di facile temerarietà, ma colme di forza interiore, attraverso le quali spingevo sempre un po’ più in là l’albeggiare del nuovo giorno». (dall’Introduzione)