VOCAZIONI

BARLETTA. GIUSEPPE LACERENZA PRESBITERO. APPARTENENTE ALLA SOCIETA’ SAN PAOLO SARA’ ORDINATO SABATO 12 GIUGNO

APPARTENENTE ALLA SOCIETA’ SAN PAOLO SARA’ ORDINATO SABATO 12 GIUGNO

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BARLETTA. GIUSEPPE LACERENZA PRESBITERO.
APPARTENENTE ALLA SOCIETA’ SAN PAOLO SARA’ ORDINATO SABATO 12 GIUGNO

Sabato 12 giugno 2021, a Barletta, nella Basilica Concattedrale, alle ore 18.00, durante una solenne concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo, il diacono Giuseppe Lacerenza, appartenente alla famiglia religiosa della Società San Paolo, sarà ordinato presbitero.
La celebrazione sarà teletrasmessa in diretta televisiva da Tele Dehon sul canale 18 e sui canali digitali facebook e youtube della medesima emittente.
Don Giuseppe presiederà la sua prima celebrazione eucaristica domenica 13 giugno alle 12, presso la Parrocchia Sacra Famiglia in Barletta.

Di seguito la testimonianza vocazionale di Don Giuseppe rilasciata al periodico diocesano “In Comunione”

«Mi chiamo Giuseppe Lacerenza, sono barlettano e appartenente alla parrocchia della Sacra Famiglia, dove ho ricevuto tutti i sacramenti dal Battesimo alla Cresima. Attualmente sono religioso aspirante al sacerdozio della Società San Paolo, un istituto religioso fondato dal beato Giacomo Alberione con la missione di vivere e dare al mondo Gesù Maestro Via, Verità e Vita con i diversi linguaggi della comunicazione, dalla stampa al mondo digitale. Il 14 marzo prossimo emetterò i voti religiosi perpetui, e per l’occasione desidero condividere con voi il mio cammino vocazionale.
Tutto ha inizio nel 2007, all’età di 33 anni. In quel periodo esercitavo la professione di Ingegnere civile ma all’improvviso entra in scena Dio: un “Ingegnere speciale” che ha redatto un progetto per la mia vita diverso da quello preparato da me, e mi ha chiesto di visionarlo insieme a lui, di approvarlo e metterlo in atto.
Il Signore, seminando alcuni “segni” – tracce della sua volontà – nella mia storia personale, mi ha permesso di riconoscere che mi chiamava a seguirlo più da vicino nella vita consacrata.
Il primo segno è avvenuto attraverso le parole di don Francesco Fruscio, a quel tempo viceparroco della Sacra Famiglia, che dopo la confessione mi pose una domanda che mi stupì: Giuseppe, cosa aspetti? Non perdere altro tempo e offri la tua vita al Signore diventando sacerdote.
Non avevo mai pensato a questa eventualità. Avevo già dato un orientamento alla mia vita, e a quell’età era impensabile ripartire da zero; inoltre il mio carattere timido contrastava con la missione del sacerdote, che è quella di annunciare con gioia e audacia il Vangelo di Cristo. Uscendo dalla chiesa, ripensando alle parole del confessore, affiorò nella mente lʼimmagine di me consacrato al Signore e iniziai a provare un’incomprensibile gioia interiore. Era come se don Francesco avesse soffiato sulla cenere, facendo divampare un fuoco ardente. Non riuscivo a comprendere cosa mi stesse accadendo. Pregai Dio dicendo: Signore, se è tua volontà che io mi consacri a te nel sacerdozio, fammelo comprendere nel modo che ritieni opportuno.
Dopo due settimane conobbi un sacerdote francescano, padre Bernardino Bucci, che mi donò due libri da lui scritti: la biografia della serva di Dio Luisa Piccarreta e un libro sulla Divina Volontà. Riconobbi in questo una risposta del Signore alla preghiera di farmi conoscere la sua volontà, e iniziai a collaborare con questo sacerdote realizzando libri e video sulla vita e spiritualità della Serva di Dio.
Ogni tanto però un moto interiore faceva affiorare in me l’idea di una vita consacrata a Dio. Non era un desiderio personale ma un sentimento incomprensibile che emergeva e che cercavo di ridimensionare con varie motivazioni. Ero però consapevole che stavo ricevendo numerosi tesori spirituali, sentivo il Signore sempre più vicino.
Dopo un po’ di tempo partecipai a un pellegrinaggio a Medjugorje, e il giorno prima del ritorno a casa pregai nuovamente il Signore di manifestarmi la sua volontà e di darmi un segno ben chiaro, che non lasciasse più dubbi nel mio cuore.
Chiamiamola semplice coincidenza o sollecita risposta di Dio, il risultato fu che dopo soli due giorni conobbi il direttore della casa editrice Shalom, che colpito dal mio entusiasmo nellʼopera di diffusione della spiritualità della serva di Dio Luisa Piccarreta, mi propose di collaborare con loro. Sentivo che questa era un’ulteriore risposta del Signore alla mia preghiera e quindi proposi una collaborazione a distanza. Iniziò un’esperienza entusiasmante, che non posso definire un lavoro ma una immensa fonte di ricchezze spirituali, il cui culmine fu la richiesta dell’editore di scrivere una biografia sul beato Giacomo Alberione, fondatore di dieci istituti religiosi, tra cui la Società San Paolo. Sorpreso e timoroso di non riuscire a ottenere un buon risultato, pregai il Signore di guidarmi in questo nuovo impegno e iniziai a studiare la vita, le opere e i testi carismatici di don Alberione.
Durante la realizzazione del libro mi identificai nella figura del religioso e apostolo paolino, e sentii come diretto a me l’invito di don Alberione a fare a tutti la carità della Verità, portando il Vangelo fino ai confini della terra con i mezzi di comunicazione più moderni ed efficaci.
Conclusa la scrittura del libro, riconoscendo di aver ricevuto numerose risposte dal Signore, decisi di iniziare un cammino di discernimento vocazionale nella casa paolina di Bari, in cui ebbi modo di conoscere più a fondo la spiritualità e l’apostolato paolino. Pur continuando a esercitare la mia professione di ingegnere iniziai gli studi teologici, e dopo il discernimento e il noviziato ho emesso la prima Professione religiosa l’1 ottobre 2016. Il 5 ottobre 2020 ho emesso la Professione perpetua e il 24 ottobre dello stesso anno sono stato ordinato diacono.
Attualmente vivo nella casa paolina di Cinisello Balsamo, dove prosegue il mio cammino per il sacerdozio e, sull’esempio di san Paolo, compio l’apostolato nella Società San Paolo per portare Cristo e il suo messaggio di salvezza nell’attuale cultura della comunicazione

Come religioso della Società San Paolo e come prossimo sacerdote mi auguro di entrare sempre più in relazione con Dio, attraverso lʼascolto della Sua Parola e il dialogo con Lui nella preghiera, vivendo in spirito di gratitudine per tutte le grazie che Egli continua a concedermi. Il mio desiderio è quindi di vivere in Cristo e comunicare il suo amore agli uomini e alle donne di oggi con la mia testimonianza di vita.
Come apostolo-comunicatore paolino sento il desiderio di comunicare il Vangelo con il carisma specifico del mio istituto, la Società San Paolo, che ha come missione quella di evangelizzare nella cultura della comunicazione, ossia utilizzando tutti i linguaggi di comunicazione di cui l’uomo dispone grazie alla tecnologia: la stampa, la televisione, la radio, gli ambienti digitali… Il nostro fondatore, il beato Giacomo Alberione, diceva che noi paolini abbiamo come parrocchia il mondo, e quindi attraverso i vari strumenti di comunicazione portiamo il Vangelo a milioni di persone. Un carisma che oggi più di ieri è di grande attualità, e che rispecchia l’invito di Papa Francesco a essere “Chiesa in uscita” per portare Cristo nelle attuali periferie esistenziali».