TRANI. RINATA LA SEZIONE CITTADINA DELL’ASSOCIAZIONE MEDICI CATOLICI ITALIANI (AMCI).

IL MEDICO TRANESE ANGELO GUARIELLO ELETTO PER ACCLAMAZIONE PRESIDENTE

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TRANI. RINATA LA SEZIONE CITTADINA DELL’ASSOCIAZIONE MEDICI CATOLICI ITALIANI (AMCI).

IL MEDICO TRANESE ANGELO GUARIELLO ELETTO PER ACCLAMAZIONE PRESIDENTE

 

Dopo oltre 20 anni, è rinata a Trani la sezione cittadina dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) che affiancherà, con la denominazione di Trani – Bisceglie, la sezione Diocesana di Barletta.

Sabato 2 aprile presso il Monastero di Santa Maria di Colonna sono convenuti l’Arcivescovo S.E. Mons. Leonardo D’Ascenzo, il Presidente Nazionale AMCI, Prof. Filippo Boscia, il Presidente della Federazione Europea delle Ass. dei Medici Cattolici (FEAMC), dott. Vincenzo De Filippis e il Presidente Regionale, dott. Giuseppe Paolillo; ad accogliere tutti il neo-eletto Presidente di sezione, Dott. Angelo Guarriello, e l’Assistente ecclesiastico, don Francesco Dell’Orco.

Numerosi i partecipanti a questo atteso evento, dai soci iscritti alla rinata sezione a rappresentanti di altre sezioni limitrofe e di altre associazioni cittadine. Dopo il passaggio del testimone da parte del Presidente Diocesano dott. Giovanni Papeo, hanno voluto augurare un lungo e proficuo cammino di fede don Sabino Troia, Responsabile regionale della Pastorale della salute e lo stesso don Francesco Dell’Orco.

Il Presidente della FEAMC ha voluto sottolineare il ruolo dei medici, di qualunque confessione, in questa epoca segnata dalla pandemia e dalla guerra, lo spirito di carità che deve aprire ogni professionista ad accogliere il fratello in difficoltà, che sia provato dal virus o dalle bombe; molto lucido e toccante il suo resoconto delle esperienze di colleghi in terra ucraina la cui Associazione nazionale dei medici cattolici è tra le più numerose ed attive dell’intero continente europeo.

Il prof. Boscia ha delineato l’impegno a livello nazionale che attende i soci della nuova sezione come già sta accadendo in tutto il Paese; in primo luogo gli aspetti normativi in via di approvazione al Senato, dopo essere stati già licenziati dalla Camera dei Deputati, della legge sul fine vita, il suicidio assistito o eutanasia che dir si voglia, fermamente respinti dalla classe medica ancorché cattolica, chiamata a stravolgere il proprio accanimento per la salvaguardia della vita e di una vita dignitosa per assecondare richieste di morte violando la sacralità del bene più prezioso che ci è stato donato.

L’Arcivescovo ha voluto rinnovare e rinforzare l’alleanza tra la componente “spirituale” e quella “scientifica” dell’Associazione, due facce della stessa medaglia, mai in conflitto tra loro ma che vanno a tonificarsi a vicenda; la consapevolezza della unicità del corpo che risente e condiziona le sofferenze dell’anima e, quindi, la opportunità di avvicinarsi al malato e non alla malattia, curalo ed assisterlo per tutto il percorso di cura, qualunque ne sia l’esito.

Alla fine della manifestazione, emozione e soddisfazione erano palpabili tra i presenti e con questo carico di entusiasmo hanno preso parte alla celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo.