Cari ragazzi e giovani, vi rispondo

 Risposta dell'Arcivescovo alle lettere di alcuni studenti di Bisceglie

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 Il valore della vita, Chiesa ed omosessualità, la morte, il suicidio, sono solo alcuni dei temi toccati nelle 61 lettere che gli studenti di alcuni Istituti professionali di Bisceglie hanno inviato all’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, mons. Giovan Battista Pichierri, in occasione della sua visita pastorale nella città pugliese, conclusasi di recente.
L’iniziativa, resa nota dall’Ufficio comunicazioni sociali diocesano, è stata promossa da tre insegnanti di religione ed ha dato vita ad un ‘epistolario’ di oltre trenta pagine che aiuta a conoscere il vissuto dei giovani, le loro domande, i loro problemi, il loro rapporto con la chiesa. A tutte le lettere, mons. Pichierri offre una risposta “in un linguaggio vicino alla sensibilità dei giovani, ma chiaro e sicuro nelle questioni di fondamentale importanza”: “ritenetemi vostro amico e non vi create nessun imbarazzo qualora avreste voglia di contattarmi per dialogare”, scrive in apertura rivolgendosi agli studenti, dispensando consigli sulla preghiera, “pregare non è un optional, ma un’esigenza di vita: la preghiera è come il respiro”, esprimendo un parere sui fatti di Novi Ligure, “in Erika e Omar non hanno funzionato la mente e il cuore. Ambedue erano fortemente inquinati (‘) Dio ci perdona quando trova in noi il pentimento della mente e del cuore”, oppure a proposito degli omosessuali: “la Chiesa è Gesù che continua nella storia ad incontrare tutti, anche i gay”, non certo per avallare il ‘disordine morale’ dell’omosessualità ma “per farli nuovi nella mente e nel cuore”. A chi, infine, si dice deluso dai sacerdoti dichiara: “non voglio giustificare alcun prete che avesse mancato verso di te. Te lo voglio indicare con un fratello da amare così come Gesù lo vuole amare attraverso te”. (SIR)