Cosa posso fare per te?
L’esperienza di questi giorni ha un comune denominatore: la scoperta delle fragilità. Nell’incontro avuto con operatori e degenti dell’hospice di Bisceglie, ho avuto la testimonianza diretta di ciò che significa prendersi cura della persona in tutti i suoi aspetti. Mi porto la domanda che una psicologa ha rivolto ad un paziente: cosa posso fare per te?
E poi ancora, la visita presso la comunità di don Riccardo Agresti mi ha permesso di focalizzare l’attenzione sulla storia delle persone che risiedono lì, affinché siano re-inserite nella società, dopo aver scontato la propria pena.
Infine, l’incontro con i ragazzi autistici del progetto “WorkAut” insieme a quello avvenuto il giorno seguente con la comunità di recupero C.A.S.A. di Ruvo, mi ha ulteriormente spronato a chiedermi cosa posso fare concretamente per queste persone assetate di vita. Sì, di vita vera!
Salvatore Scaringella
sesto anno
Nel mio bagaglio
Al termine di questa settimana di formazione porto con me, nel mio bagaglio umano, spirituale e formativo, tantissime emozioni ed esperienze. Dalle testimonianze, ho ricevuto dei doni, sia dalle figure professionali incontrate, sia dai numerosi ospiti. Da una parte, si è compreso il rispetto, il valore della persona umana, al di là delle fragilità, che isolano i deboli nelle periferie esistenziali di cui parla Papa Francesco, dall’altra parte, si sono visti i pericoli della c.d. cultura dello scarto, fatta di pregiudizi o etichette, che spesso poniamo sulle persone, che incrociamo sulle nostre strade.
Aldo di Gennaro
terzo anno
