BARLETTA. IN RICORDO DI MADRE MARIA FILOMENZA DI STEFANO, ABBADESSA DEL MONASTERO SAN RUGGERO A 45 ANNI DAL SUO BEATO TRANSITO

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BARLETTA. IN RICORDO DI MADRE MARIA FILOMENZA DI STEFANO, ABBADESSA DEL MONASTERO SAN RUGGERO A 45 ANNI DAL SUO BEATO TRANSITO

Nella serata del 9 agosto, nella Chiesa delle Benedettine del Monastero San Ruggero in Barletta,  alle 18.30, si farà  memoria dell’Abbadessa Madre M. Filomena Di Stefano nel 45° anniversario dalla sua nascita al cielo. La Celebrazione Eucaristica e, a seguire, una Conferenza saranno preseidute da mons. Sabino Lattanzio, Direttore dell’Ufficio Diocesano delle Cause dei Santi.

Madre Maria Filomena, al secolo Angela Di Stefano, nacque a Barete (Aq) il 9 marzo 1909. Ricevette una solida formazione umana e cristiana in famiglia e nell’assidua frequentazione della vita parrocchiale alla scuola dell’Associazione di Azione Cattolica in qualità di socia e di attiva educatrice. Attratta da sempre alla vita contemplativa, all’età di 24 anni, il 27 novembre 1933 realizzò il suo sogno di consacrazione entrando nel Monastero aquilano di San Basilio delle Monache Benedettine Celestine.

Nel 1957 fu eletta a pieni voti Abbadessa del Monastero aquilano. Investita di questa alta responsabilità, intraprese con maggiore slancio, coraggio e fermezza l’opera di rinnovamento e di aggiornamento della vita monastica interna elevando il tono della Comunità, non facendo mancare alle monache il nutrimento necessario per una loro crescita armonica e completa, servendosi di personalità competenti in varie materie di teologia, spiritualità, liturgia, ecc.

Intanto, nell’anno 1966 Madre Filomena Di Stefano era stata designata dalla Sacra Congregazione per i Religiosi Abbadessa del Monastero San Ruggero di Barletta “per due anni”, che divennero “per sempre” grazie alle ripetute elezioni da parte delle monache fiere di averla per Madre. Qui, il 3 novembre 1971, le rappresentanti dei diversi Monasteri Celestini convenute a Barletta all’unanimità elessero Madre Filomena Prima Presidente della Federazione.

A Barletta, come a L’Aquila, la sua preoccupazione fu di tener vivi nella Comunità la vita interiore, l’osservanza della Regola, il servizio di Dio e la carità fraterna. Ma anche all’esterno la sua presenza non rimase inosservata e tra tanti si diffuse la stima nei suoi confronti, in primis tra il personale scolastico della “Scuola Materna ed Elementare San Ruggiero” gestito dalle Monache dal lontano ottobre 1953.

Nel luglio 1977 le monache di Barletta, vedendo la loro Abbadessa sempre più sofferente e affaticata a causa di ulteriori complicazioni di salute che si erano aggiunte agli strascici del tumore al seno, al mal di cuore e alla sciatica, le suggerirono di trascorrere un periodo di riposo a L’Aquila, con la speranza che l’aria natia le avrebbe procurato giovamento e sollievo. Ma il Signore che aveva i suoi disegni permise ciò perché morisse in seno alla sua amata Comunità di origine.

Pochi giorni prima che morisse, Madre Filomena, ancora vigile, a Donna Maria Germana Eliseo che l’aveva accompagnata in ospedale disse: «Germana, figlia mia, questo è l’ultimo viaggio. Stammi vicina con la preghiera!». Riportata in Monastero, al mattino del 9 agosto 1977 chiuse gli occhi su questa terra per aprirli alla Vita Eterna. Aveva combattuto la buona battaglia, terminata la corsa, conservata la fede, custodito il gregge affidatole; ora le restava solo di ricevere dalle mani del suo Signore e Sposo la corona di gloria promessa ai suoi servi fedeli (cfr 2Tm 4,7-8).