MESSAGGIO PER LA 51ª GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

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2017 GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

INSIEME PER DARE SPERANZA E FIDUCIA

Messaggio per la 51ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

 

Carissimi,

come ormai noto, domenica 28 maggio 2017, solennità dell’Ascensione del Signore, la Chiesa celebra la “Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali”, voluta, mi piace ricordarlo, dal Concilio Ecumenico Vaticano II.

Quella del corrente anno è la 51ª edizione e il mio pensiero corre subito al messaggio che Papa Francesco ci dona sul tema: “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”.

Il mio invito è che tutti sappiamo trovare il tempo per leggerlo e rileggerlo. E’ un testo breve, di facile lettura, ma di grande spessore esistenziale e di fede. E’ senza dubbio rivolto primariamente agli operatori del mondo della comunicazione, ma anche a tutti i fedeli e agli uomini e donne di buona volontà.

Oggi sono molti i segni di una sofferenza umana e di un disagio esistenziale dilaganti nelle fibre del tessuto sociale. Talvolta questi appaiono evidenti come una punta di iceberg, ma tanta umanità vive in profondità il disagio, l’afflizione, il dolore, all’insaputa dei più. Di qui l’esigenza di un impegno suppletivo per ciascuno di noi ad intercettare il soffrire umano per infondere e comunicare speranza e fiducia. Non si tratta solo di porgere parole di conforto, ma di stare accanto, di prendersi cura, di adoperarsi perché l’indigenza sia arginata, con l’apporto indispensabile della politica, delle istituzioni, del dialogo tra i popoli.

Per noi cristiani, cito direttamente dal messaggio di Papa Francesco, “l’occhiale adeguato per decifrare la realtà non può che essere quello della buona notizia, a partire dalla Buona Notizia per eccellenza: il Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”. Su Gesù si fonda quella Chiesa in uscita, tante volte utilizzata dal Santo Padre, raccomandata dal Convegno ecclesiale nazionale di Firenze del 2015, riproposta in occasione dell’Anno Santo della Misericordia, fatta propria dal Primo Sinodo Diocesano “Per una Chiesa, mistero di comunione di missione”. Di questa identità di comunità cristiana si parlerà nel prossimo convegno pastorale diocesano del 30 giugno p.v.

Una Chiesa in uscita, ad imitazione del suo Maestro, fa sì che, come dice Papa Francesco, “ogni nuovo dramma che accade nella storia del mondo diventa anche scenario di una possibile buona notizia, dal momento che l’amore riesce sempre a trovare la strada delle prossimità e a suscitare cuori capaci di commuoversi, volti capaci di non abbattersi, mani pronte a costruire”.

Giornalisti e operatori della comunicazione, da parte loro, non dovranno farsi prendere dalla logica del sensazionale che spesso coincide con le “cattive notizie”, di cui il Papa ne elenca alcune: guerre, terrorismo, scandali e ogni tipo di fallimento nelle vicende umane. Non è questo un invito a sottacere la realtà, ma questa non può esaurirsi e coincidere solo con il male e le sue manifestazioni: “Vorrei, al contrario, – spiega Papa Francesco – che tutti cercassimo di oltrepassare quel sentimento di malumore e di rassegnazione che spesso ci afferra, gettandoci nell’apatia, ingenerando paure o l’impressione che al male non si possa porre il limite”.

Vi confesso, da parte del mio osservatorio, quello che vedo e sperimento nello svolgimento del mio ministero di pastore: quanto bene viene fatto da non pochi in quella parte dell’icerberg che non si vede e che non appare, nel silenzio senza che alcuno se ne accorge, che potrebbe essere motivo per costruire tante “buone notizie”!

Basta calarsi un po’ nella complessità del vivere umano per accorgersene!

Approfitto di questa occasione per ringraziare in modo particolare i giornalisti e gli operatori della comunicazione sociale del nostro territorio: ne incontro tanti e vedo che sono attenti alla parola del Vescovo e alla vita della comunità ecclesiale diocesana.

Grazie di cuore per il vostro servizio! E prego per voi e per le vostre famiglie auspicando che la crisi che coinvolge il vostro lavoro possa cominciare a regredire.

Su tutti invoco la benedizione del Signore!

 

Trani,  28 maggio 2017